Ciao JJ,
prima di risponderti, ti rimando a questa pagina internet, che ti potrebbe risultare utile,
http://mondodomani.org/mneme/gms.htm
oppure a questa,
http://www.carlalattanzi.it/toolbox/stile.htm
e ti invito pure alla lettura di due classici cartacei "seri" come
Umberto Eco, Come si scrive una tesi di laurea, Milano, Bompiani, ristampato e aggiornato più volte
e pure
Piero Melograni, Guida alla tesi di laurea, Rizzoli, Milano, 1993
Poi, vorrei ragionare con te su una questione: si usa la maiuscola, almeno in italiano, per indicare che il soggetto riferito è conosciuto universalmente, e lo si indica per antonomasia: pensa al "Sommo Poeta", che è Dante Alighieri, oppure al "Recanatese", Giacomo Leopardi, o a come nel Medioevo ci si riferiva ad Aristotele, il "Filosofo" - e che dire nei casi, che ci avvicinano alla tua domanda, del "Dottore Angelico", Tommaso d'Aquino, altrimenti noto come l' "Aquinate", o del "Dottore Serafico", Bonaventura da Bagnoregio?
Vedi bene che (pur non essendo famosi alla stessa maniera) i tuoi professori rischierebbero di essere scambiati per gente ormai trapassata da secoli: e allora è buona norma in italiano indicare con la minuscola il titolo, e usare la maiuscola solo per specificare il nome e il cognome di chi quel titolo lo possiede.
Ah, ricordati infatti dell'ordine "nome+cognome" - c'è ancora qualcuno che pensa di essere alla visita di leva...
Per quel che riguarda l'ordine dei titoli, pensa a questo: tutte le persone laureate sono "dottori" nella loro disciplina, quindi "dottore in Architettura", "dottore in Medicina", "dottore in Lettere", "dottore in Legge", e così via. Alcune discipline hanno un titolo specifico/specialistico: "ingegnere", "architetto", "avvocato/notaio/magistrato", "cardiologo", "oculista", "odontoiatra", mentre altre non ce l'hanno, e usano quello generico "dottore", o quello amministrativo, "maestro", "professore",...
Quindi è buona norma, sempre in italiano, prima indicare una qualità che non sia transitoria, come il titolo di studio, e POI quella transitoria, spesso perchè legata al lavoro e alla qualifica amministrativa. Dunque "arch. prof. Sempronio", "dott. prof. Tizio", e nel caso di medici che abbiano pure una cattedra e insegnino, "dermatologo prof. Caio", "pediatra prof. Rossi"...
Ah, una cosa che spesso ci si dimentica di far notare: i docenti universitari, INDIPENDENTEMENTE dal sesso, sono "professore" - il titolo di "professoressa" vale fino alle scuole secondarie, non più all'Università.
Spero di esserti stato utile,
A presto