Domanda:
secondo voi quanto conta oggigiorno il punteggio finale della laurea?
2009-12-17 01:15:18 UTC
cioè francamente se esci con un voto più alto hai più possibilitù di trovare lavoro? io francamente studiando sociologia del lavoro ho visto che i datori del lavoro per assurdo a volte non danno dei lavori a persone troppo qualificate per quel lavoro perchè credano che possano sentirsi demoralizzati e quindi preferiscono persone uscite con voti più modesti o comunque meno qualificati ma che possono essere incentivati a fare meglio. voi che ne pensate?
Otto risposte:
2009-12-17 01:23:22 UTC
Non credo sia come dici tu, peraltro l'accesso ad alcuni lavori è condizionato ad un voto minimo ( a volte 100, altre 105). Un laureato con 110 e lode sicuramente ha delle capacità di apprendimento maggiori, ha una maggiore abilità nel rapporto con i suoi superiori come lo è stato durante gli esami davanti ai professori. Molti fanno caso alla votazione, il mondo del lavoro è molto selettivo e i requisiti che guardano, dal punto di vista oggettivo, si basano anche sulla votazione. Quelli soggettivi poi sono tutta un'altra storia, perchè purtroppo non è facile farsi conoscere con un semplice colloquio che dura dieci minuti o mezz'ora, da qui proprio l'importanza di avere una qualifica in +, quale un'alta votazione.
Pixy
2009-12-17 04:44:11 UTC
sicuramente presentarsi con un bel voto di laurea è un ottimo biglietto da visita, significa che quella persona ha saputo impegnarsi e raggiungere obiettivi alti. poi ovvio contano anche altre cose, come l'università in cui ci si è laureati, e doti come la personalità, il modo di fare, le esperienze acquisite etc. certo è anche normale pensare che una persona che esce da una facoltà impegnativa con una laurea presa nei tempi e con il massimo dei voti si sarà probabilmente dedicata più allo studio che a fare esperienze lavorative. d'altronde per certe professioni è importante padroneggiare bene prima la teoria e solo alla fine di un percorso universitario si possono applicare in concreto le nozioni studiate. ti riporto questo esempio perchè è più vicino a me, un laureato in giurisprudenza che va in uno studio legale a chiedere di essere preso per fare la pratica saprà quasi solo nozioni di teoria ed imparerà tutto il resto sul campo. in questo caso un dominus deve scegliere basandosi quasi solo sul voto finale e sulle ricerche svolte attraverso la tesi di laurea, che per noi è molto importante. in altre facoltà invece conta più l'esperienza acquisita magari attraverso stage o tirocini, o viaggi all'estero per gli studenti di lingue. insomma credo che per ognuno contino cose diverse a seconda del percorso e del lavoro per cui ci si presenta. concludo dicendo che per accedere a certi concorsi è necessaria una votazione superiore al 100 o al 105. comunque, leggendo quello che hai scritto riguardo datori che non assegnano lavori a persone troppo qualificate perchè possono sentirsi demoralizzate, non credo che loro si preoccupino tanto di come possa sentirsi un lavoratore. cercano la persona migliore e più qualificata che sia in grado di svolgere al meglio un determinato compito e basta, (anche non basandosi solo sul voto di laurea). il resto non interessa di sicuro, mica sono benefattori.
amicinaele
2009-12-17 04:05:57 UTC
Pensatela come vi pare: io ad uno con un voto basso il lavoro nn lo darei mai xkè penserei che sia uno che nn si impegna.
Carlo
2009-12-17 03:57:37 UTC
Dipende dalla laurea e dal numero di anni che sono stati necessari a conseguirla.



1_Se ti laurei in ingegneria elettronica con il massimo dei voti ed in un tempo accettabile qualsiasi società di elettronica ti chiama per un colloquio. Anche se non hai mai fatto il cameriere prima.



2_Se cercano una segretaria e non hai mai fatto prima quel lavoro, anche se sei laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti sei meno spendibile di una candidata con esperienza.
2016-05-26 05:05:59 UTC
Senti, faccio il boscaiolo, ho solamente la 3^ media. a 14 anni, potevo continuare gli studi, ma ho preferito andare al lavoro. Settimana scorsa, il geometra del comune, laureato con 110 e lode, in agraria, agronomia (nn so di preciso) non è stato capace di determinare il peso presunto della pianta in piedi nel bosco. Va bene che faccio questo mestiere da 25 anni, forse ho più occhio di lui, ma non essere capaci di fare il volume del cilindro! La sua risposta è stata: ma la pianta non ha forma cilindrica, sopra finisce a punta. Secondo voi i rami dove li metto???? Quasi quasi glieli metto in quel posto!!!! Scusate il mio sfogo, ma, a che cosa serve essere laureati? gli avrei dato -110 e lode all' asino. Ciaooo dal boscaiolo matto. ( prov. Varese )
colu256
2009-12-17 05:12:55 UTC
ma perchè pensate che uno che si laurea con 110 e lode si automaticamente così intelligente da saper fare un lavoro??

c'è una bella differenza tra conoscenza e competenza...certamente un laureato a pieni voti non è certo stupido..ma chi vi dice che non sia quel genere di persona che studia tutto a memoria e dopo 2 giorni nn si ricorda niente??

tra l'università e il mondo del lavoro cè una bella differenza...

vi faccio un esempio concreto..alcune persone che si laureano con il massimo potrebbero essere le classiche persone "secchione", che si concentrano sui libri molto di più che nella vita..questo genere di persone spesso sono timide, insicure, e a volte si concentrano sullo studio per mancanza di amicizie o cmq capacità di relazionarsi..

credete che sarebbero adatte a qualsiasi genere di lavoro?? un lavoro che implica contatti con persone , forte personalità, potrebbero svolgerlo tranquillamente???

io credo proprio di no...

ovviamente questo è un esempio estremo...ma che dovrebbe portare a riflettere..

non tutti siamo portati per certi tipi di lavori...non c'entra il voto di laurea alla fine...

c'è chi ha una forte praticità, ma poca memoria ad esempio...sicuramente queste persone non brilleranno negli studi...
2009-12-17 02:53:18 UTC
Tu assumeresti una persona..sconosciuta che si presenta con 110 e lode ma nn sa fare niente e non ha mai lavorato neppure come cameriera..oppure una con 90 ma che ha lavorato 3..4 anni? Scegli giusto..se sbagli la tua zienda..ci rimette..TEMPO e DENARO.Se cerchi una baby siter preferisci una che ha 3 anni di pratica e voto basso di diploma o una che non sa fare ma è un genio in ..astronomia?
2009-12-17 01:41:34 UTC
Se parliamo di laurea triennale, secondo me conta ben poco.

Partiamo dal fatto che con la triennale non trovi, punteggio alto o punteggio basso, un lavoro. E' tutta questione, certo di capacità e bravura, ma soprattutto di fortuna. Secondo il mio ragionamento, dato che il lavoro che troverai sarà relativamente modesto, ciò che conta è l'aspetto "pratico". Cioè: sei riuscito a finire una triennale nel tempo giusto anche se ti sei laureato con 90? O sei uscito con 110 ma ci hai messo 7 anni?


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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