anonymous
2012-01-16 15:34:53 UTC
Volevo chiedervi, perché secondo voi la maggior parte delle persone (io oserei anche un buon 70%) sceglie la facoltà seguendo più gli sbocchi lavorativi che il cuore.
Sarà che sono troppo sentimentale o che reputo il lavoro come fonte di realizzazione in un futuro prossimo, ma non riesco a capirlo. Sento di moltissime persone che hanno scelto facoltà con buone prospettive lavorative che ora sono indietro con gli esami, si lamentano di continuo o peggio ancora, si auto-convincono che è la facoltà per loro (nonostante i voti e la voglia di apprendere dimostrino il contrario).
Ma sono solo io che vedo il lavoro come un qualcosa che nobiliti l'uomo?
Vale davvero la pena sacrificare i propri sogni perché si ha paura di rimanere disoccupati dopo la laurea?
E non è forse meglio essere eccellente nel proprio campo che un laureato discreto ?
Ora come ora si ha bisogno di gente MOTIVATA e APPASSIONATA a quello che fa, ma la motivazione non è forse data dai propri interessi e passioni?
Voglio sapere anche le vostre opinioni che sicuramente saranno diverse o quasi dalle mie, quello che mi importa è voler capire le reali motivazioni che spingono una persone a seguire più la ragione che il cuore.